#misonodiplomatoindanza
Anche la Russian Ballet Society Italia ha contribuito alla realizzazione della Campagna Informativa #misonodiplomatoindanza: Diplomi, Brevetti e false abilitazioni.
Negli anni la Federdanza/AGIS, attraverso l’Associazione Italiana Danza Attività di Formazione (A.I.D.A.F.), si è impegnata a tenere viva la discussione sull’esigenza di introdurre una regolamentazione nell’ambito dell’attività coreutica, nel rispetto dell’inscindibilità di quattro diritti sanciti dalla nostra Costituzione: la libertà dell’insegnamento e dell’arte; la salvaguardia della salute; il diritto allo studio; le pari opportunità (nell’ ambito dello studio della danza si traduce nel dare la possibilità di studiare la danza anche a bambini e ragazzi di talento le cui famiglie non possono sostenerne lo studio fuori sede).
Il mondo della formazione in tema di danza, infatti, vive in Italia una vera emergenza culturale: la formazione della danza, in ambito privato, non ha alcuna regolamentazione.
Formazione dei docenti
Partendo dall’insegnamento, a tutt’oggi non esiste ancora una legge che disciplini l’insegnamento della danza in ambito privato. Chiunque voglia insegnare danza può farlo in base al fatto che “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento” come recita l’art. 33 della Costituzione Italiana.
In Italia gli unici titoli riconosciuti dallo Stato per insegnare danza, sono quelli rilasciati dall’Accademia Nazionale di danza, istituita nel 1948, che, con la legge 508/99, è entrata a pieno diritto nell’ambito dell’alta cultura, divenendo Istituto di Alta Formazione Artistica, di livello universitario (decreto-legge 212/02, convertito poi in legge 268/02).
Al di fuori di questa istituzione, il nulla.
Formazione dei danzatori
Nessun percorso professionalizzante è ad oggi sostenuto e riconosciuto dallo Stato per la formazione dei danzatori, classici e contemporanei, (un percorso di studi che si sviluppa fra i 10 e i 18 anni di età) tranne quello dell’ Accademia Nazionale di Danza, unico istituto che possa rilasciare attualmente anche diplomi di danzatore riconosciuti dallo Stato. Ad oggi, gli 8 anni di corso normale dell’Accademia sono ad esaurimento, sostituiti da corsi pre-accademici.
La situazione attuale
Attualmente, come già sottolineato, a parte l’Accademia Nazionale di Danza, non esiste nessun’altra istituzione pubblica che possa garantire una formazione coreutica legalmente riconosciuta.
Passando dal pubblico al privato, è importante evidenziare come neanche le Scuole di Ballo degli enti lirici, quindi Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma e Teatro di San Carlo di Napoli, siano titolate a rilasciare diplomi di qualifica professionale validi sul territorio nazionale.
Il diploma di danzatore rilasciato dalle scuole delle fondazioni liriche al termine degli 8 anni di studio non è riconosciuto dallo Stato italiano, ma è riconosciuto come titolo di accesso a tutte le audizioni delle principali compagnie internazionali. Infatti è importante porre in rilievo che, dato l’altissimo valore formativo di queste tre scuole, i loro diplomati trovino lavoro sia in compagnie italiane che all’estero.
Tutto il resto della formazione, per quei giovani che non abbiano la possibilità o non vogliano seguire i suddetti percorsi professionali e per le altre discipline (danza contemporanea, jazz, hip hop etc), è svolto principalmente dalle Scuole private di danza. Migliaia di scuole disseminate su tutto il territorio nazionale con concentrazioni maggiori o minori a seconda delle regioni e delle zone.
Queste scuole operano senza avere un chiaro referente istituzionale, senza alcun tipo di riconoscimento, senza alcuna regolamentazione che ne disciplini il funzionamento, sia per quel che riguarda la qualificazione e l’inquadramento giuridico degli insegnanti, sia per ciò che concerne l’idoneità delle strutture che ospitano le lezioni di danza.
In questo quadro di quasi totale abbandono da parte delle Istituzioni proliferano, con sempre maggior successo, organizzazioni di ogni genere che garantiscono diplomi di qualifica professionale a costi non certo popolari.
A dimostrazione di quanto affermato è sufficiente collegarsi a un qualsiasi motore di ricerca nel web e digitare “diploma di insegnante di danza”. Il risultato saranno pagine e pagine di enti che promettono certificazioni di ogni genere, nazionali e internazionali.
Tale panorama è riscontrabile, con le medesime dinamiche, anche per quello che concerne i “diplomi” di danzatore o di coreografo.
Va sottolineato che la mancanza totale di una regolamentazione nell’insegnamento della danza in ambito privato (alla quale va aggiunta anche la mancanza di regole relative all’ insegnamento della danza nelle scuole pubbliche in quei corsi attivati in modo privato e autonomo dalle varie scuole, le cosiddette attività extracurriculari), rappresenta un serio pericolo per la salute dei soggetti fruitori, che sono prevalentemente minori. Un cattivo insegnamento può arrecare danni anche irreparabili sul fisico, soprattutto nella fase più delicata della crescita. E’ necessaria inoltre una preparazione anche a livello pedagogico, visto l’approccio delicato che si deve tenere con i bambini e gli adolescenti in quanto si tratta di individui in formazione anche dal punto di vista psicologico.
Da questo stato di cose è emersa la volontà da parte di AIDAF di attivare una campagna di informazione indirizzata a giovani e famiglie, con l’intento di fare chiarezza su un argomento ancora molto confuso e, nel contempo, di mettere in grado chi si avvicina alle discipline coreutiche di scegliere con consapevolezza il proprio percorso, senza che corra il rischio di essere abbagliato dalle promesse di “falsi titoli”, inutili ai fini di legge, a volte anche ai fini del reale apprendimento, e spesso rilasciati a costi elevatissimi.
Va precisato, per dovere di informazione, che esistono anche corsi di formazione e/o di perfezionamento per danzatori, o corsi di formazione o aggiornamento per insegnanti, organizzati da Centri altamente qualificati con docenti di chiara fama e di indubbia preparazione; ma è necessario essere consapevoli, senza ombra di dubbio, che tali corsi, utili per l’arricchimento del proprio bagaglio formativo e per il proprio curriculum artistico, non hanno, comunque, alcun valore legale.
Conclusioni
Il riordino delle scuole di danza e il ripensamento del loro ruolo, con una conseguente riacquisizione della dignità artistica e della qualità nell’insegnamento, possono essere il punto di partenza di un nuovo sistema della danza.
Aidaf/Federdanza AGIS cerca, da anni, di dare il proprio contributo al raggiungimento di questo obiettivo. Ciò, principalmente, a tutela della salute dei giovani e del loro diritto ad uno studio serio e regolamentato, nella convinzione che, dalla formazione, intesa nel suo significato più ampio come insegnamento specifico della danza, come avviamento professionale e come educazione al linguaggio e alla cultura coreutica, dipenda anche la qualità della produzione e la creazione di un pubblico ricco di cultura e di valori per il futuro.
Ringraziamo la signorina Federica Gatti, ballerina professionista, per aver prestato la sua immagine a sostegno di questa importante campagna.